Preparatevi a ridere. O a piangere, o a dirmi su perché sono una pessima beauty blogger, non so. Però ve lo dico già: questo non è un post review vero e proprio, si tratta più di un raccontino tragicomico che alla fine ha una conclusione piuttosto… beh, non ve lo anticipo.

Tutto inizia quando – a fine gennaio – vado a farmi un giretto a Padova e ne torno con un bel po’ di cosine interessanti da provare, tra cui un panetto intero (325 gr) di hennè Lush Riflessi scarlatti. L’ho preso perché io sono un’amante dei riflessi rossi sui capelli e perché la tinta la faccio periodicamente anche se non ho bisogno di coprire capelli bianchi. Facendomela da sola all’incirca spendo sui 10€ ogni due o tre mesi, quindi facendo i miei conti (con un panetto in teoria facevo tre “sessioni”), il risparmio era notevole… E in più l’hennè è risaputo che faccia bene ai capelli, quindi due in uno.

Insomma, inizio a leggere decine di tutorial, recensioni, chiedo consigli su We love bio, arrivo al momento della realizzazione super preparata.

Così si legge sul sito Lush:

L’henné per un meraviglioso bruno intenso, con generosi riflessi ramati – alla faccia del parrucchiere.

Chi usa Riflessi Scarlatti per la prima volta spesso non riesce a crederci: il risultato sembra quello di un coiffeur d’alta moda (ora si chiamano “hair stylist”) da centinaia di euro… E invece è uno splendido henné Lush molto democratico! Dona ai capelli un meraviglioso colore bruno intenso, cui riflessi seguono il colore naturale dei capelli prima dell’applicazione: sui capelli chiari o grigi è sfumato di rosso (!!!), su quelli scuri di castano. È diverso da testa a testa, per cui, prima di mettervelo bene in testa fate sempre una prova su una ciocca per vedere l’effetto che fa. Ma sicuramente lo amerete.

giphy (2)

 

Vabè. Insomma, mi preparo l’occorrente…:

  • hennè
  • acqua calda e mestolo
  • terrina di vetro
  • guanti monouso
  • pellicola per alimenti

…e mi appresto. Tagliuzzo tre quadratini di henné a pezzettini piccini picciò con un coltello di ceramica, li metto nella terrina e un pochino alla volta ci verso su l’acqua calda con l’aiuto del mestolo di plastica.

henné_lushLa consistenza finale è una pappetta molle e densa che una volta messa in testa non cola.

Vado in bagno armata di guanti, asciugamano e pettine per la tinta per aiutarmi a distribuirla. (Tenete conto che quando l’ho fatto avevo i capelli lunghi quasi fino a metà schiena).

henné_lush_2Volete sapere com’è andata? Il riassunto sta in questo stato, non so se lo ricordate:

A parte gli scherzi, purtroppo è stata un’esperienza assolutamente fallimentare. L’ho lasciato in posa quasi quattro ore coperto con la pellicola per alimenti. Appena sciacquati e asciugati li ho guardati al neon e mi sono detta: «Non si vede nulla perché non c’è il sole, domani vedrò il risultato». Quando è uscito il sole mi sono detta: «Beh, dai, non si vede ancora nulla perché si sa che il colore dell’henné evolve nelle prime ore».
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Dopo due giorni mi sono arresa all’evidenza: non ha funzionato. Il colore è rimasto esattamente lo stesso, non ha preso alcun riflesso e non è cambiato.
Lo scarico della vasca mi si è intasato (l’hennè non è idrosolubile, quindi era polvere), ho sporcato dappertutto, i miei capelli sapevano da ristorante indiano e il tutto per nulla. L’unico beneficio che mi è parso di aver notato è stato un leggero miglioramento nella consistenza dei capelli, che per un po’ mi sono sembrati più forti.
Mi sono rimasti tre quadratini di hennè lì, inutilizzati: non so se dar loro una seconda possibilità o cosa.. Accetto suggerimenti!
E magari, se avete da condividere la vostra esperienza in merito, fatemelo sapere nei commenti, che sono curiosa.
Alla prossima! :)