Mi sono gasata abbastanza quando sono stata contattata da un’amica che mi ha proposta a una sua amica (che giri!) per rispondere a un’intervista per una tesi di laurea. L’ho fatta e mi sono anche divertita a farla. Mentre scrivevo, poi, mi sono accorta che c’erano abbastanza cose su di me che mi sarebbe piaciuto condividere con voi, quindi ve la faccio leggere.

[box type=”info”] Se avete un blog e/o una pagina Facebook e vi piacerebbe rispondere alle domande, mandatemi una mail o un mp su Facebook che vi giro il file. Sono convinta che a Silvia non dispiacerà ricevere dati in più per la sua tesi![/box]

  1. Quando ha deciso di aprire il suo canale YouTube/blog/pagina Facebook? A febbraio 2011 ho costruito il sito e poche settimane dopo quando era pronto ho aperto la relativa pagina di Facebook.
  2. Cosa l’ha spinta a prendere questa decisione? Avevo un dominio pagato e il sito con wordpress già installato per lavoro e stava lì a vegetare, quindi ho deciso di usarlo per qualcosa che mi piacesse e ritenessi interessante, così ho scelto il mondo della cosmesi, una delle mie più grandi passioni.
  3. Da quanto tempo è appassionata di cosmetica e di makeup? Probabilmente un anno e mezzo circa. La passione per quest’ambito è nata poco prima che aprissi il sito, comunque.
  4. Perché si dovrebbe passare alla cosmesi ecobio? Dipende dai punti di vista: i prezzi sono spesso notevolmente più alti di quella commerciale, ma oggettivamente i prodotti sono migliori. Io ho fatto la “transizione” qualche mese fa e ne ho riscontrato un beneficio notevole, specie nei capelli.
  5. Mi parli della sua scelta verso una cosmesi ecobio. Le motivazioni che l’hanno spinta in questa direzione e gli step che ha seguito nella sua “conversione” dalla cosmesi tradizionale a quella ecobio. Ho iniziato a usare ecobio per varie ragioni: un po’ perché tutte ne parlavano e mi sono incuriosita, un po’ perché i miei capelli stavano soffrendo della routine che seguivo, rigorosamente siliconica. Ho scoperto che uno dei siti più famosi del momento ha il magazzino vicino a casa mia, quindi ho scelto di fare un tentativo e non sono più tornata indietro.
  6. Attualmente qual è la sua beauty routine quotidiana? Tonico all’aloe per rinfrescare e idratare, trattamento lisciante alla Rosa Mosqueta mattina e sera, maschera tonificante rigorosamente bio alla canapa una volta a settimana. L’unico prodotto siliconico che uso attualmente è uno scrub viso all’acido jaluronico.
  7. Dove compie abitualmente i suoi acquisti ecobio? GDO, erboristeria, farmacia, profumeria, portali di e-commerce e siti aziendali online? Siti di ecommerce.
  8. Con quale criterio sceglie i prodotti da acquistare (brand, certificazioni, recensioni, ecc.)? Principalmente mi baso sulle recensioni che leggo online, ma sempre tenendo un margine di dubbio perché è ovviamente tutto soggettivo. Guardo anche i principi attivi e gli ingredienti per capire se un prodotto fa per me o no.
  9. Attualmente ha intrapreso delle collaborazioni con alcune aziende cosmetiche? Le è stato mai proposto? Sì, con qualche azienda ho in attivo la classica collaborazione dell’invio di prodotti in cambio di una recensione.
  10. Cosa ne pensa dell’utilizzo dei Social Media nel settore cosmetico in generale e in quello dei cosmetici ecobio in particolare? Approvo, anche perché è il motivo per cui mi sono avvicinata io all’ecobio. In generale comunque trovo sia il metodo migliore per raggiungere il target di interesse, considerato che rientra più o meno esattamente nella fascia di utenti che usufruisce dei prodotti pubblicizzati.
  11. Quali pensa siano i punti di forza e di debolezza (se ci sono) della promozione dei cosmetici ecobio attraverso i Social Media? Non saprei trovare punti di debolezza, i punti di forza sono facilmente individuabili nella facilità di trasmissione e viralità di un post su Facebook piuttosto che un tweet. In più ormai proliferano le beauty blogger iperseguite che fanno da pubblicità a costo quasi zero e vengono prese sulla parola da chi le segue: se dicono che un prodotto è buono, la vendita di quel prodotto aumenterà. I social sono uno strumento micidiale ma al contempo affascinante.
  12. Come mai, secondo lei, la cosmetica ecobio è principalmente veicolata attraverso strumenti online (e-commerce, web advertising, blog, vlog, ecc.) e solo marginalmente attraverso strumenti offline (pubblicità tradizionale, testimonial, negozi monomarca, ecc.)? Per quello che dicevo poco più sopra, ovvero la facilità di diffusione dei contenuti.
  13. In generale pensa che l’ecobio nel settore cosmetico sia un trend o un vero e proprio stile di vita? Secondo me entrambe le cose: un po’ perché – come dicevo prima – alcune “opinion leader” lo fanno passare per una cosa indispensabile e quindi chi le segue prende per buono quello che dicono e passano all’ecobio, e un po’ perché c’è chi ci crede davvero e lo adotta come stile di vita in toto, anche in ambiti non necessariamente cosmetici.
  14. Nel web impera una grande confusione sull’argomento ecobio. Cosa pensa a tal proposito? Purtroppo la disinformazione è una caratteristica del web: circolano informazioni false e non verificate e spesso è difficile distinguere quelle vere da queste ultime. Io stessa quello che ho imparato l’ho imparato offline, parlandone in prima persona con la proprietaria del sito web da cui mi rifornisco (www.ecocose.com), che mi ha insegnato una buona quantità di nozioni in merito.
  15. Che rapporto intrattiene con i suoi follower? Molto colloquiale e informale. Uso la pagina e il sito per trattare argomenti di varia natura, mi diverto a intrattenere chi mi segue con post di varia natura, mai con pretese di “indottrinamento”. Quando posso, comunque, intavolo discorsi anche seri, mi piace il dialogo e mi pongo sempre con umiltà, magari chiedendo informazioni a chi può saperne più di me.
  16. Avverte una sorta di responsabilità verso i suoi follower in quanto opinion maker? Direi di sì: non sono una guru né una professionista, ma se pubblico qualcosa (come ad esempio una recensione) scritta di mio pugno cerco di essere sincera. Le recensioni dei prodotti che mi sono stati mandati finora sono state facili, non ho trovato “ciofeche” da recensire in modo negativo e da dover “alterare” per fare un favore all’azienda in questione. In ogni caso non lo farei: se un prodotto non mi piace, non mi piace.
  17. Quali sono gli altri blog, canali YouTube dedicati all’argomento in questione che segue attualmente? Ne seguo veramente a decine. Il mio google reader esplode di nomi e indirizzi, anche di blog stranieri. Seguo i principali che tutti conoscono, ma anche nomi minori che ho avuto la fortuna di conoscere da quando sono “entrata nel giro”.
  18. Che consigli si sente di dare ad una persona che vorrebbe iniziare ad utilizzare cosmetici ecobio? Di informarsi – per quanto possibile – su cosa significhi usare l’ecobio e che benefici possono derivarne, ma di farlo con cognizione di causa, quindi chiedendo a chi ne sa davvero.
  19. Cosa ne pensa del fenomeno “greenwashing”? Secondo lei, i consumatori, come possono arginarlo? Difficile dirlo. Forse anche qui la chiave sta nell’informazione.